Nel settore bancario vi sono diversi fattori che concorrono a una maggiore attenzione sui processi e modelli di business che tengono conto dell’impronta ambientale. L’aumento dei pagamenti digitali, unito a un incremento della sensibilità da parte della clientela verso una mission sostenibile anche nell’ambito dei servizi finanziari, rappresentano ulteriori elementi che contribuiscono a delineare nuovi orizzonti.
La percezione comune porta a considerare il contante come un metodo di pagamento inquinante responsabile di impattare, in modo negativo, sulla sostenibilità: in realtà lo studio sull’impatto ambientale delle banconote condotto da BCE, nell’analizzare gli effetti sull’ambiente dei pagamenti in contanti, ne registra una contenuta impronta ambientale, pari a 101 micropunti per cittadino dell’area dell’euro. Tale dato equivale a 8 Km percorsi in auto, ossia allo 0,01% dell’impatto ambientale totale delle attività di consumo annuali da parte di un cittadino europeo.
La necessità di una strategia di gestione del contante sostenibile
Sebbene il contante non abbia effetti ambientali significativi, l’intero processo di gestione del contante porta con sé importanti evidenze: a pesare in termini di performance sostenibile non è lo strumento in sé quanto il parco macchine ATM e la relativa alimentazione elettrica, capace di rappresentare fino al 37% dei costi ambientali. Non solo, concorrono in maniera importante anche il trasporto fisico delle banconote, seguito dalle attività di trattamento nella fase di distribuzione, la fabbricazione della carta e il controllo dell’autenticità della stessa.
Inoltre, è bene tenere a mente lo scenario di consumo attuale del contante, in quanto forma di pagamento più utilizzata dai cittadini europei. Il nostro Paese, in particolare, si attesta nel Cash Intensity Index tra le 30 economie con più alta incidenza del contante e con un valore più alto rispetto alle medie di tutte le aree geografiche (Nord America, Centro-Sud America, Europa, Asia-Oceania).
Quali le innovazioni che il settore bancario può mettere in atto in ottica “green” per migliorare l’erogazione dei servizi e le performance in termini di sostenibilità?
Le opzioni “green”
Sono diversi i player nel settore che stanno già sperimentando nel settore diverse sinergie innovative volte a garantire efficienza dei servizi, maggiori performance e un contenuto effetto sull’ambiente circostante. Di seguito le principali tendenze:
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ATM pooling
Questo modello prevede la nascita di consorzi di banche, che decidono di affidare la gestione del parco degli sportelli bancomat e dell’intera filiera di gestione, ad una realtà terza e indipendente tenendo conto, da un lato, dell’inesorabile trend di chiusura delle filiali con relativa dismissione degli sportelli automatici da parte degli istituti bancari e, dall’altro, della permanente richiesta di accesso al contante da parte dei clienti.
I vantaggi di questo modello (che può riguardare anche la condivisione di filiali tra più istituti) sono molteplici: non solo la garanzia di un presidio territoriale, con una presenza strategica dei touchpoint sul territorio, ma anche una migliore disponibilità del servizio per gli utenti finali, con, dulcis in fundo, risparmi in termini di emissioni nocive e di energia consumata. Il pooling, infatti, presta grande attenzione alle località ove posizionare gli ATM, incrociando footprint, fabbisogno di contante, numero potenziale di utenti serviti, livelli di servizio, frequenza di caricamenti, etc. rendendo possibile una riduzione del consumo di energia e delle emissioni di carbonio, grazie al minor numero di spostamenti CIT necessari per rifornire gli ATM di contanti.
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IA e apprendimento automatico
Una spinta significativa nell’evoluzione della gestione del contante è rappresentata senz’altro dall’applicazione degli algoritmi di Intelligenza Artificiale che attraverso l’analisi di Big data, costituiti principalmente dai dati storici delle transazioni e dall’analisi di fattori esterni (come, ad esempio, festività ed eventi speciali), consente di prevedere il fabbisogno di contante di ciascun specifico sportello automatico e ne garantisce una gestione ottimizzata. Un monitoraggio di questo tipo rende possibile migliorare le performance dell’intero ciclo di approvvigionamento del contante, riducendo il numero di spostamenti dei veicoli blindati adibiti al trasporto valori e di conseguenza limitando anche le loro emissioni di carbonio.
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Automazione e monitoraggio
Un’ulteriore modalità di intervento per la salvaguardia dell’ambiente all’interno del sistema bancario riguarda l’automazione dei processi di analisi e monitoraggio predittivo della manutenzione hardware, grazie all’investimento in moderne soluzioni software con l’obiettivo di pianificare gli interventi in maniera snella. Ancora diverse banche utilizzano sistemi manuali, altri più virtuosi si affidano a soluzioni come il software WWS Cash Management di Auriga, che consente il monitoraggio in tempo reale e una pianificazione degli interventi più efficiente, inclusa la riduzione del 25% degli sprechi legati a inutili costi di gestione degli ordini e un calo della giacenza di contante residua nei cashpoint del 40%.
In conclusione, all’interno del contesto italiano in cui spesso si parla di chiusure di filiali, o di riduzione drastica della rete ATM, le strategie di gestione del contante risultano essenziali per consentire l’erogazione dei servizi e dunque un accesso inclusivo e sostenibile.
Oggi grazie alle nuove tecnologie e al ruolo dell’Intelligenza Artificiale è possibile cogliere nuove opportunità e approcci che permettono agli istituti finanziari di rimanere competitivi, fornendo servizi sempre più all’avanguardia, continuando ad evolversi per svolgere un ruolo primario nelle comunità in cui operano.