Anche quest’anno Auriga ha sostenuto la realizzazione dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano. Giunto alla sua quarta edizione, lo studio è diventato un punto di riferimento per l’innovazione digitale nel settore finanziario e assicurativo italiano, offrendo dati e analisi utili per governarne al meglio i cambiamenti in atto.
La ricerca, condotta su una base di 46 banche operanti in Italia, cui si aggiungono i principali attori operanti in Italia (provider tecnologici e startup), offre una panoramica del sistema bancario attuale, e approfondisce le tipologie più innovative di canali di contatto tra le banche e i propri clienti.
Tra le principali evidenze dell’edizione 2019 dello studio emerge che i canali bancari retail stanno diventando sempre più digitali:
- Mobile Banking: a dicembre 2018 la percentuale di clienti unici attivi da Smartphone è del 20% rispetto al 17% rilevato a dicembre 2017
- Internet Banking: a dicembre 2018 si è registrato un calo nel peso percentuale degli utenti attivi da PC sul totale clienti unici (da 51% a 40%)
- Filiali evolute: durante il 2018 il numero totale di filiali in Italia è diminuito (-5%). Al contempo cresce il numero di filiale cosiddette evolute in cui è presente una postazione self-service dove il cliente può autonomamente eseguire alcune transazioni, e rivolgersi ad un consulente, fisico o da remoto, per operazioni più complesse o che necessitano di autorizzazione. A dicembre 2018 esse rappresentavano l’11% delle filiali in Italia, rispetto al 7% del 2017.
- ATM Multifunzione: cresce il numero di ATM da cui è possibile effettuare versamenti, pagamenti e/o ricariche e sia di carte prepagate sia telefoniche. A dicembre 2018 rappresentavano l’80% dello shipment in Italia, rispetto al 76% registrato nel 2017.
Continua la corsa all’open banking
L’Open Banking è diventato più popolare a seguito dell’introduzione della PSD2 che obbliga le banche ad aprire le proprie API e a condividere i propri dati con terze parti. Tuttavia, l’Open Banking cederà il posto all’Open Finance, intesa come Open Innovation applicata a tutte le componenti del mondo finanziario (incluso l’insurance) con l’obiettivo di cogliere opportunità di business e idee dall’esterno.
Nel percorso di Open Finance le startup sono certamente una fonte di innovazione imprescindibile. Diverse evidenze raccolte dimostrano che le startup italiane sviluppano sempre più modelli con un’architettura aperta, per entrare meglio in partnership con altri attori, sia del settore finanziario, sia al di fuori di esso. Non a caso il 73% delle startup ha infatti ha almeno una partnership attiva.
Tuttavia, l’innovazione passa anche da collaborazione con altri attori che gravitano attorno al mondo finanziario, come ad esempio i propri clienti, le università, le istituzioni e gli incubatori.
Non a caso, per facilitare l’innovazione e la collaborazione tra i diversi attori, si stanno affermando diverse piattaforme software, che permettono lo scambio agevole di dati ed elaborazioni, attivazione di servizi, creazione di ecosistemi di collaborazione tra soggetti diversi e che a volte fanno da aggregatori di idee innovative.
La Sandbox secondo l’Osservatorio Fintech & Insurtech
Infine, l’Osservatorio approfondisce la tanto trattata tematica della sandbox italiana, intesa come ambiente protetto in cui le Fintech possono ridurre i costi, testare nuove soluzioni e prodotti, velocizzare il time to market.
Ci si aspetta che la normativa dia una spinta alla sperimentazione e allo sviluppo di un settore che in Italia cresce più lentamente rispetto agli altri partner europei. Il Sandbox infatti non è solo uno strumento in grado di assicurare una tutela adeguata ai consumatori italiani, ma anche di fornire maggiori certezze alle corporate, ai venture capitalist e ai business angels che intendono investire su determinate Fintech.
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